Oggi vorremmo farvi leggere questa lettera trovata su facenook qualche mese fà. Ci ha toccato molto e merita un attimo della vostra attenzione per riuscire a capire di quanto anche un cane anziano possa dare.
Se qualcuno vi dirà che non vuole un cane solo perchè è anziano, fategli leggere questa lettera...
PER SUERTE pubblicata da Federica il giorno mercoledì 6 ottobre 2010 alle ore 13.43
Su suggerimento di Alessandra, volontaria di Milano dedita ai cani anziani, scrivo questa nota per descrivere la mia esperienza nell’aver accolto un cane non più giovanissimo. Di Suerte non so nulla: quanti anni abbia, cosa abbia passato e come sia vissuto fino a quando non ci siamo incontrati. Era solo un numero in un canile di Mantova ed a nessuno importava di lui. Quando lessi del sequestro, decisi di fare la mia parte e di dare la disponibilità all'adozione di uno qualsiasi di quei 500 cani in condizioni disastrate, per dargli la possibilità di una vita se non felice, per lo meno serena. Contattai la volontaria, Carmela, la quale mi mandò la foto di questo bestione sporco, malconcio, triste, allo stremo delle forze e per tutta risposta le dissi immediatamente che andava benissimo. In tutta onestà, avevo deciso di aiutare un cane sfortunato, ma non credevo sarebbe nato un legame così forte e profondo. Il giorno del nostro primo incontro, appena lo vidi, mi commossi. Era così timido, e nei suoi occhi e sul suo corpo si leggevano tutti i soprusi subiti in una vita in gabbia: rachitismo, otite della peggior specie, piaghe da decubito, gengive infiammate erano solo alcune delle patologie in atto. Ma la fiducia nei suoi occhi era un qualcosa di incredibile. Nonostante tutto, lui si fidava di me. Appena a casa, la sua dolcezza ha conquistato tutti. Ci siamo tutti commossi la prima volta che l’abbiamo portato in spiaggia e lasciato sciolto, era così disorientato dal vedere tutto quello spazio “libero” intorno a lui che anche se faceva freddo, si gettò in acqua nuotando alla meno peggio con quelle zampette storte e deboli. Ora è il re del divano. Ha smesso di riempirsi la bocca di cibo come un criceto, perché ha capito che nessuno glielo porterà più via. Ha smesso di sedersi in un angolo col musetto in basso. Ha anche smesso di tremare non appena qualcuno si avvicina a lui. Sono due anni che vivo con Suerte ormai, e l’unica cosa che posso dire è che alla fine dei conti, sono io ad avere più bisogno di lui, di quanto lui non ne abbia di me. Ha cambiato le mie prospettive di vita ed ora so cosa vuol dire essere amati davvero. Caro amore mio, sei vecchio e malconcio, quasi cieco e sordo, silenzioso e dormiglione, ma quando siamo sul divano e metti la tua testona sulle mie gambe, il mio mondo si completa. Il tuo amore non è quello gioioso del cucciolo o del cane cresciuto in casa, ma è l’amore paziente, sereno, e silenzioso di un vecchietto che respira finalmente la libertà, ma che è troppo stanco ormai per poterne usufruire pienamente. La tua riconoscenza è impareggiabile, così come il tuo affetto. Questa nota è per coloro che si fanno problemi ad adottare un cane anziano, perché pensano sia difficile da abituare o starnazzano luoghi comuni senza senso. A queste persone rispondo che è lui che mi ha abituata ad essere amata, e che adottare un cane anziano è un’esperienza indimenticabile. Voglio ringraziare Suerte, in primis, e Carmela, la volontaria che ci ha fatto incontrare.